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E se l'antico e glorioso impero bizantino rinascesse?

7 ottobre 1571. Battaglia di Lepanto. La Lega Santa non si ferma e prepara un attacco via terra. Nel febbraio 1572 10.000 uomini sbarcano a Patrasso, incontrando una minima resistenza in mare. Filippo II convince l'Austria di Massimiliano II a entrare in guerra. Nel 1574 è ultimata la conquista del Peloponneso, Atene è presa nel gennaio del 1575. Man mano le truppe cristiane risalgono il Pindo. Nell'ottobre dello stesso anno, con la battaglia di Adrianopoli, la Turchia si arrende e cede Creta a Venezia.

La Grecia è momentaneamente sottoposta al dominio veneziano. Si scatena una guerra contro Genova, che alla fine, con il trattato di Ajaccio del 1577, perde i possedimenti nell'Egeo. Iniziano dei movimenti separatisti greco-bizantini, contrari alla sottomissione alla cattolica Venezia.

Il 1578 è l'anno delle rivoluzioni in Grecia. A marzo gli Ateniesi insorgono e scacciano i Veneziani per due mesi proclamando la repubblica, ad aprile è la volta di Costantinopoli che acclama a gran voce come protettore lo spagnolo Giovanni d'Austria. Dopo 50 giorni di accanita guerriglia, la città esilia il governatore veneziano e accoglie Giovanni il 29 maggio, il giorno della caduta di Costantinopoli nel 1453, esattamente 125 anni prima. Egli diventa cittadino greco onorario e si mette alla testa di un esercito di quasi 6.000 volontari, e rinnega la sua discendenza dagli Asburgo di Spagna. Nel 1580, con la battaglia di Corfù, Venezia è definitivamente sconfitta. Si proclama il regno di Grecia con capitale Costantinopoli e re-protettore Giovanni I di Grecia. Le dimensioni sono paragonabili alla Grecia attuale più la Turchia europea.

Nel 1583, sfruttando la sua discendenza austriaca, Giovanni firma un patto di mutua assistenza con l'Austria, in previsione di future pretese turche o veneziane.

Nel 1585, con la battaglia di Famagosta, Cipro passa al regno di Grecia, forte della debolezza della Serenissima e di un contingente austriaco di 900 uomini. Giovanni promuove una campagna di ellenizzazione dell'Egitto, per assicurasi il sostegno popolare in un'eventuale guerra contro la Turchia. Si guadagna inoltre la simpatia della Spagna in seguito a una riappacificazione; la potente Nazione entra nell'alleanza antiottomana.

Nel 1588, con il pretesto dell'affondamento di una nave ellenica nei pressi di Tobruk, il regno di Grecia entra in guerra con l'impero ottomano. Partecipano anche Spagna e Austria, che hanno tutto da guadagnare con un ulteriore indebolimento del Sublime Stato. La guerra si conclude già nel 1590, con l'annessione dell'Egitto da parte della Grecia. A Costantinopoli Giovanni I dichiara la rinascita dell'impero bizantino e si proclama basileus.

Egli ripristina immediatamente il codice giustinianeo e il Senato a Costantinopoli, crea un esercito stabile e riafferma la religione ortodossa. I bizantini sono tornati in grande stile.

Nel 1595, ormai all'età di cinquant'anni, designa come suo successore il figlio Giovanni II di Asburgo-Grecia, la cui incoronazione è prevista per il 1598.

Ma, a causa dello stile lussurioso dell' imperatore, le condizioni di salute di Giovanni I declinano rapidamente. Il 7 ottobre 1596, venticinquesimo anniversario della battaglia di Lepanto, è fatto re suo figlio. L'eroe della Grecia del Cinquecento muore l'11 novembre dello stesso anno nel gran palazzo di Costantinopoli. Il nuovo basileus proclama un lutto di ben tre mesi.

Fino al 1618 l'impero vive un periodo di relativa stabilità con Giovanni Costantino I che ascende al trono nel 1604. Durante la guerra dei trent'anni Bisanzio è costretta ad intervenire a fianco dell'Austria di Ferdinando II e la cattolicissima Spagna. Tuttavia il suo intervento è marginale e non eviterà la disfatta dell'Austria, il cui potere sul Sacro romano impero rimane solo nominale, e della Spagna, che perde lo status di potenza mondiale.

Alla metà del XVII secolo, l'impero bizantino controlla la maggior parte dei commerci verso l'Oriente, con l'impero ottomano che agonizza in silenzio. Giovanni Costantino I muore nel 1652 e gli succede Teodoro I di Asburgo-Grecia, il cui trono è reclamato dal fratello Giovanni. Si scatena una guerra civile che culmina nel 1656 con la presa di Atene, la roccaforte di Giovanni III. Il basileus Teodoro approfitta della decadenza turca e dichiara guerra agli Ottomani. Già nel settembre 1657 è conquistata Bursa, la capitale. Di lì a poco i soldati ellenici dilagano in Anatolia, costringendo il sultano Mehmed IV alla resa incondizionata nell'aprile 1659. L'intero impero ottomano passa così in mano bizantina, tranne la Romania che passa all'Austria. Teodoro è accolto trionfalmente a Costantinopoli e può affermare di essere la potenza egemone nel Mediterraneo. Con l'editto di Atene del 1662 l'islam affianca il cristianesimo greco-ortodosso in qualità di religione di Stato.

Tuttavia non mancano i movimenti nazionalisti turchi. Nel luglio 1667, durante una visita di Stato a Eskisehir, il basileus Costantino XII (anche Costantino I di Asburgo-Grecia) subisce un attentato da parte dei ribelli ottomani capeggiati dal principe Solimano, che fonda la "Giovane Turchia". Nel 1674 è anche scelto un avamposto dei Turchi rivoltosi, Damasco, controllata da centinaia di militanti filo-ottomani.

Il 7 ottobre 1671, in occasione del centenario della battaglia di Lepanto, Costantino XII subisce un'altro attentato. Morirà due giorni dopo ad Adrianopoli. Il successore designato, Giovanni IV, crea un corpo di Templari dedito alla distruzione della Giovane Turchia. La setta del principe Solimano perde potere.

Intanto, nei Balcani si agitano Serbi e Bulgari che chiedono l'autonomia. Giovanni IV, dittatore spietato, rifiuta e ammassa le truppe nei territori settentrionali, nell'evenienza di una guerra. Nel 1676 i Serbi cacciano i Bizantini e si proclamano indipendenti. È guerra. Dalla parte dei Serbi intervengono la Giovane Turchia, che sperava in un indebolimeto bizantino, e i Bulgari insorti nel 1677. In un primo momento i Greci hanno la meglio, ma alla fine l'esercito è costretto a riparare a sud. Nel 1681, Giovanni IV dichiara Serbi e Bulgari "foederati". Ma per i due popoli non basta. Nel 1688 si rendono definitivamente indipendenti sotto il regno del timido Adriano I, che ritenuto incapace di governare è sostituito dal fratello Teodoro II.

Egli avvia la modernizzazione della Grecia per metterla in pari con le altre potenze europee e dichiara guerra alla Giovane Turchia. All'epilogo di violenze, imboscate e razzie, nel 1706 questo movimento si può dire debellato. L'attuale capo della setta, il principe Ahmed, è bruciato vivo a Damasco davanti alla folla impazzita per il basileus.

Nel 1715 sale al trono Giovanni V, che avvia una politica di emancipazione dell'Arabia, dell'Egitto, della Tripolitania e della Tunisia.

Nel 1766, come conseguenza alla riflessione di Cesare Beccaria in "Dei delitti e delle pene", l'imperatore Giovanni Costantino II abolisce la pena di morte e nel 1770 vieta la tortura. Il basileus riformatore abolisce nel 1773 il simbolico Senato, relegato a una funzione meramente celebrativa. Nel 1777 invia alcuni aiuti economici alle colonie inglesi in America in lotta contro la madrepatria. Nel 1778 l'Egitto diventa un foederato, seguito nel 1779 da Tripolitania e nel 1782 dalla Tunisia. Nel 1784 la morte dell'imperatore illumista rattrista molto la popolazione, il cui lutto non durerà poco.

Allora sale al trono Giovanni VII, che vive fino al 1789 e condanna la rivoluzione in Francia. Gli succede il fratello Adriano III, simpatizzante degli illumisti francesi. Nel 1792 aiuta la Francia nella guerra contro Austria e Prussia, venendo meno all'alleanza secolare, ma poco male per i Bizantini che acquisiscono dei possedimenti nella Dalmazia asburgica. Nel 1794 promulga una Costituzione e nel 1796 concede un Parlamento ad Atene, centro che cresce di importanza nell'impero. Nel 1797 aiuta Napoleone in Italia e dopo Campoformio acquisisce dei domini in Istria e Slovenia. Ma il 15 dicembre 1798 il basileus è assassinato e sostituito temporaneamente dal Parlamento fino al protrarsi della guerra. Così nel 1799 l'impero bizantino firma un armistizio con la coalizione antifrancese ed esce dalla guerra.

Ma Napoleone non ci sta e decide di occupare l'Egitto ellenico. Riesce nell'impresa in una battaglia decisiva presso le piramidi, ma poi l'ammiraglio Nelson lo sorprende con la marina inglese ed egli è costretto a fuggire. Così si proclama primo console e dichiara decaduto il Direttorio. Inizia una corrente neutralista.

Tuttavia l'avvento di Napoleone non passa inosservato mel mondo arabo. Nel 1809 l'Egitto si rende repubblica laica indipendente, seguito dalla Tripolitania nel 1811 e la Tunisia nel 1812. L'Arabia, all'indipendenza, si fa regno islamico sotto un re.

Dopo la disfatta napoleonica del 1814 (poi di nuovo nel 1815), il Congresso di Vienna stabilisce l'abolizione della Costituzione e del Parlamento e la salita al trono come re del nipote di Adriano III, Giovanni VIII. Il provvedimento si mostra da subito impopolare, e dopo una rivolta nel 1820 a Costantinopoli il basileus concede a malincuore una Costituzione, ben diversa e meno rivoluzionaria di quella del 1794. Ma non sono finiti i problemi che coinvolgono l'Europa della Restaurazione.

Nel 1821 la Serbia avanza delle pretese sull'Illiria bizantina, scatenando una guerra. Dopo l'intervento dell'Austria Belgrado è occupata dalle truppe asburgiche. La Serbia diventa un fantoccio austriaco.

Nel 1824 i Bulgari dei Balcani bizantini si sollevano contro l'imperatore e lo zar bulgaro si dice pronto all'annessione delle terre a maggioranza bulgara. Invita i Greci a cooperare ma, quando la rivolta degenera e i Bizantini ammassano truppe al confine, il sovrano fa marcia indietro, volendo evitare di fare la fine del vicino serbo.

Nel 1830, con l'industria bizantina in sviluppo, una rivolta di decine di operai nella periferia della industrializzata Atene è repressa nel sangue, ma un nuovo sciopero nel 1832 compromette l'economia del Paese. Così, nel marzo 1833, l'ormai anziano Giovanni VIII concede assicurazioni in caso di infortunio e turni di lavoro non superiori alle 16 ore, meno di 10 per i minorenni, e 8 ore per i ragazzi sotto i quindici anni. Il lavoro per ragazzi con meno di dodici anni è ridotto ad un massimo di 4 ore, con l'età minima per il lavoro fissata a 8 anni. Per ora Bisanzio ha la legislazione sociale più avanzata d'Europa.

Nel febbraio del 1848 ha luogo a Costantinopoli una rivolta di democratici e liberali per la ricostituzione del Parlamento. L'imperatore Costantino XIV nicchia e invia l'esercito. Ma la protesta accresce e nel 1849 i rivoluzionari dichiarano decaduta la monarchia. Il basileus ripara ad Atene e invoca l'aiuto delle monarchie europee. Per tutta risposta, la Bulgaria scende in campo dalla parte dei rivoltosi, mentre Austria e Russia aiutano la fazione imperiale. Nel 1850 la Serbia approfitta per rendersi autonoma dagli Asburgo. L'Austria, distrutta dalla guerra civile, si ritira dal conflitto. Nel 1852 Costantino è catturato a Corinto, dopo un disperato tentativo di fuga, dalle truppe repubblicane. Dopo un interminabile processo al deposto monarca, il 5 settembre 1853 Costantino è lapidato nella pubblica piazza a Costantinopoli. È dunque istituito un nuovo Parlamento ad Atene ed è reistituita la pena di morte in caso di crimini contro lo Stato. Assume il potere il presidente anarchico Emanouil Dadaoglou, che nomina come primo ministro Amilcare Cipriani (anarchico anche lui, italiano naturalizzato greco). Egli ha all'inizio l'appoggio del popolo e si dimostra un buon leader. Nel 1855 concede alla Dalmazia l'indipendenza come "Repubblica di Croazia e Slovenia" e concede alla Turchia una maggiore autonomia. Ma alla fine il potere gli dà alla testa e si dimostra un crudele dittatore. Così nel 1858, con una sentenza parlamentare, il presidente è giustiziato e il primo ministro è esiliato. Dopo un plebiscito del 1859, si approva il ritorno della monarchia (senza compiere passi indietro come con la Restaurazione) sotto Ottone di Wittelsbach, tedesco ma con discendenze delle dinastie bizantine dei Lascaris e dei Comneni. Il suo regno è molto tranquillo e la pena di morte viene abolita nel 1861. Dalla consorte Amalia di Oldenburg non può avere figli, quindi designa come suo erede Alfonso di Baviera, figlio del fratello Adalberto nato nel 1862.

Quando Ottone muore nel 1867, il piccolo Alfonso è incapace di regnare e la reggenza è affidata alla impopolare Amalia. Quando questa muore nel 1875, Alfonso I comincia il suo regno. Egli vuole distinguersi dal suo predecessore non amatissimo e ritenuto uno straniero. Quindi si riappacifica con Serbia e Bulgaria, concede ulteriori larghe autonomie alla Turchia e dona la Crimea alla Russia in segno di amicizia in chiave cristiana ortodossa. Inoltre concede una riforma del sistema monetario e, al posto del vetusto hyperpyron, adotta la Dracma nel 1881.

Nel 1912 in Albania scoppia una rivoluzione antibizantina. Ma non scoppia una guerra balcanica grazie al mancato sostegno ai rivoltosi di Serbia e Bulgaria, amiche dell'impero di Bisanzio.

Durante la prima guerra mondiale l'impero di Ottone III opta per la neutralità, dovuto al fatto che schierandosi avrebbe perso l'amicizia o di Austria e Bulgaria o di Russia e Serbia. Nel 1922 i Giovani Turchi guidati da Ataturk (da non confondersi con la Giovane Turchia, di ispirazione islamica), con il benestare del basileus emancipato, fondano una repubblica laica di Turchia con capitale Ankara. Costantinopoli, tanto attraente quanto delicata, resta alla Grecia per evitare l'intervento di potenze straniere, che potrebbero minacciate la neonata repubblica.

Dopo la sua ascesa nel 1933, il cancelliere tedesco Adolf Hitler tenta di inimicarsi il giovane Alberto I, che, con l'approvazione del governo, si distacca subito nella maniera più discreta possibile. Ma il Fuehrer lo interpreta come un insulto e si decide a vendicarsi.

Nel 1940 sigla un patto segreto con Italia e Turchia per spartirsi l'impero ormai grande quanto la Grecia che conosciamo oggi (eccetto Albania, Macedonia, Turchia europea e Cipro), ma comunque una rispettabile potenza militare che, nonostante la neutralità, reagisce prontamente all'attacco dell'Asse. L'Italia, senza il vantaggio di partire dall'Albania, fa ancora peggio e subisce perdite enormi. La Turchia non fa molto meglio, con gli Ellenici che ributtano le truppe a mare presso il Bosforo. Allora interviene Hitler che invade prima Slovenia-Croazia, poi la Serbia e infine l'impero bizantino, tuttavia la guerra è più dura che nella nostra TL. Atene, dopo quasi un mese di combattimenti, cade nel luglio del 1941 e Creta è conquistata ad agosto, seguita da Cipro ad ottobre. Tuttavia Costantinopoli resiste e si dimostra una fortezza impenetrabile. I Bizantini, dopo aver respinto per mesi i Turchi, passano al contrattacco occupando Bursa ed Eskisehir entro il 1942. Nel mentre i Tedeschi iniziano a penetrare le difese della città, dando inizio all'assedio. Il 6 febbraio Ankara è conquistata e la Turchia capitola, concedendo alla Grecia bizantina la costa sul mar di Marmara e sugli stretti dei Dardanelli e del Bosforo. Così la pressione si alleggerisce e l'impero di Alberto I può concentrarsi nel proteggere Costantinopoli. La città è comunque conquistata dai tedeschi nel settembre del 1942.

Per un anno l'occupazione nazista reprime qualsiasi ribellione del popolo greco. Ma nell'ottobre del 1943 le forze alleate liberano Atene e poi Costantinopoli a dicembre. Nel gennaio 1944 la Grecia è completamente riconquistata. La guerra è vinta.

Il 9 agosto 1945 a Jalta si confermano le annessioni bizantine in Turchia del '42, inoltre la Grecia acquisisce dei possedimenti in Libia, che entra a far parte dell'impero. Ma nel 1969 una rivoluzione guidata da Mu'ammar Ghedaffi fonda una repubblica socialista.

Nel 1973 Bisanzio entra nell'Unione Europea ma non nella NATO, a simboleggiare la oramai storica neutralità. Nel 2002 aderisce all'Euro come moneta unica al posto della vecchia Dracma greca. L'attuale sovrano, in carica dal 2011, è Ottone V di Grecia. È l'ultimo impero rimasto al mondo assieme al Giappone, e la sua economia è un pilastro dell'Europa. Il futuro sembra luminoso.

Ecco qui in successione le varie dinastie susseguitasi dal 1580 fino al 2018 e i vari periodi d'interruzione.

Regno di Grecia (1580-1590) Dinastia di Asburgo-Grecia 1580-1590

Primo Impero Bizantino (1590-1798) Dinastia di Asburgo-Grecia 1590-1652 Guerra civile 1652-1656 Dinastia di Asburgo-Grecia 1656-1798

Parlamento di Atene (1798-1815) Parlamento di Atene 1798-1815

Secondo Impero Bizantino (1815-1852) Dinastia di Asburgo-Grecia 1815-1852

Repubblica Bizantina (1852-1859) Presidente Dadaglou 1852-1858 Governo provvisorio 1858-1859

Terzo Impero Bizantino'" (1859-1942) Dinastia di Wittelsbach 1859-1942

Protettorato Ellenico (1942-1944) Governo fantoccio dell'Asse 1942-1944

Quarto Impero Bizantino (1944) Dinastia di Wittelsbach 1944


Fine. Ucronia del @Marchetto_Ucronico

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