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Fino al 1618 l'impero vive un periodo di relativa stabilità con Giovanni Costantino I che ascende al trono nel 1604. Durante la guerra dei trent'anni Bisanzio è costretta ad intervenire a fianco dell'Austria di Ferdinando II e la cattolicissima Spagna. Tuttavia il suo intervento è marginale e non eviterà la disfatta dell'Austria, il cui potere sul Sacro romano impero rimane solo nominale, e della Spagna, che perde lo status di potenza mondiale.
 
Fino al 1618 l'impero vive un periodo di relativa stabilità con Giovanni Costantino I che ascende al trono nel 1604. Durante la guerra dei trent'anni Bisanzio è costretta ad intervenire a fianco dell'Austria di Ferdinando II e la cattolicissima Spagna. Tuttavia il suo intervento è marginale e non eviterà la disfatta dell'Austria, il cui potere sul Sacro romano impero rimane solo nominale, e della Spagna, che perde lo status di potenza mondiale.
   
Alla metà del XVII secolo, l'impero bizantino controlla la maggior parte dei commerci verso l'Oriente, con l'impero ottomano che agonizza in silenzio. Giovanni Costantino I muore nel 1652 e gli succede Teodoro I di Asburgo-Grecia, il cui trono è reclamato dal fratello Giovanni. Si scatena una guerra civile che culmina nel 1656 con la presa di Atene, la roccaforte di Giovanni III. Il basileus Teodoro approfitta della decadenza turca e dichiara guerra agli Ottomani. Già nel settembre 1657 è conquistata Bursa, la capitale. Di lì a poco i soldati ellenici dilagano in Anatolia, costringendo il sultano Mehmed IV alla resa incondizionata nell'aprile 1659. L'intero impero ottomano passa così in mano bizantina. Teodoro è accolto trionfalmente a Costantinopoli e può affermare di essere la potenza egemone nel Mediterraneo.
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Alla metà del XVII secolo, l'impero bizantino controlla la maggior parte dei commerci verso l'Oriente, con l'impero ottomano che agonizza in silenzio. Giovanni Costantino I muore nel 1652 e gli succede Teodoro I di Asburgo-Grecia, il cui trono è reclamato dal fratello Giovanni. Si scatena una guerra civile che culmina nel 1656 con la presa di Atene, la roccaforte di Giovanni III. Il basileus Teodoro approfitta della decadenza turca e dichiara guerra agli Ottomani. Già nel settembre 1657 è conquistata Bursa, la capitale. Di lì a poco i soldati ellenici dilagano in Anatolia, costringendo il sultano Mehmed IV alla resa incondizionata nell'aprile 1659. L'intero impero ottomano passa così in mano bizantina. Teodoro è accolto trionfalmente a Costantinopoli e può affermare di essere la potenza egemone nel Mediterraneo. Con l'editto di Atene del 1662 l'islam affianca il cristianesimo greco-ortodosso in qualità di religione di Stato.

Versione delle 11:35, 10 giu 2018

E se l'antico e glorioso impero bizantino rinascesse?

7 ottobre 1571. Battaglia di Lepanto. La Lega Santa non si ferma e prepara una attacco via terra. Nel febbraio 1572 10.000 uomini sbarcano a Patrasso, incontrando una minima resistenza in mare. Filippo II convince l'Austria di Massimiliano II a entrare in guerra. Nel 1574 è ultimata la conquista del Peloponneso, Atene è presa nel gennaio del 1575. Man mano le truppe cristiane risalgono il Pindo. Nell'ottobre dello stesso anno, con la battaglia di Adrianopoli, la Turchia si arrende e cede Creta a Venezia.

La Grecia è momentaneamente sottoposta al dominio veneziano. Si scatena una guerra contro Genova, che alla fine, con il trattato di Ajaccio del 1577, perde i possedimenti nell'Egeo. Iniziano dei movimenti separatisti greco-bizantini, contrari alla sottomissione alla cattolica Venezia.

Il 1578 è l'anno delle rivoluzioni in Grecia. A marzo gli Ateniesi insorgono e scacciano i Veneziani per due mesi proclamando l'impero, ad aprile è la volta di Tessalonica che acclama a gran voce come protettore lo spagnolo Giovanni d'Austria. Dopo 50 giorni di accanita guerriglia, la città esilia il governatore veneziano e accoglie Giovanni il 29 maggio, il giorno della caduta di Costantinopoli. Egli diventa cittadino greco onorario e si mette alla testa di un esercito di quasi 6.000 volontari, e rinnega la sua discendenza dagli Asburgo di Spagna. Nel 1580, con la battaglia di Corfù, Venezia è definitivamente sconfitta. Si proclama il regno di Grecia con capitale Costantinopoli e re-protettore Giovanni I di Grecia. Le dimensioni sono paragonabili alla Grecia attuale più la Turchia europea.

Nel 1583, sfruttando la sua discendenza austriaca, Giovanni firma un patto di mutua assistenza con l'Austria, in previsione di future pretese turche o veneziane.

Nel 1585, con la battaglia di Famagosta, Cipro passa al regno di Grecia, forte della debolezza della Serenissima e di un contingente austriaco di 900 uomini. Giovanni promuove una campagna di ellenizzazione dell'Egitto, per assicurasi il sostegno popolare in un'eventuale guerra contro la Turchia. Si guadagna inoltre la simpatia della Spagna in seguito a una riappacificazione; la potente Nazione entra nell'alleanza antiottomana.

Nel 1588, con il pretesto dell'affondamento di una nave ellenica nei pressi di Tobruk, il regno di Grecia entra in guerra con l'impero ottomano. Partecipano anche Spagna e Austria, che hanno tutto da guadagnare con un ulteriore indebolimento del Sublime Stato. La guerra si conclude già nel 1590, con l'annessione dell'Egitto da parte della Grecia. A Costantinopoli Giovanni I dichiara la rinascita dell'impero bizantino e si proclama basileus.

Egli ripristina immediatamente il codice giustinianeo e il Senato a Costantinopoli, crea un esercito stabile e riafferma la religione ortodossa. I bizantini sono tornati in grande stile.

Nel 1595, ormai all'età di cinquant'anni, designa come suo successore il figlio Giovanni II di Asburgo-Grecia, la cui incoronazione è prevista per il 1598.

Ma, a causa dello stile lussurioso dell' imperatore, le condizioni di salute di Giovanni I declinano rapidamente. Il 7 ottobre 1596, venticinquesimo anniversario della battaglia di Lepanto, è fatto re suo figlio. L'eroe della Grecia del Cinquecento muore l'11 novembre dello stesso anno nel gran palazzo di Costantinopoli. Il nuovo basileus proclama un lutto di ben tre mesi.

Fino al 1618 l'impero vive un periodo di relativa stabilità con Giovanni Costantino I che ascende al trono nel 1604. Durante la guerra dei trent'anni Bisanzio è costretta ad intervenire a fianco dell'Austria di Ferdinando II e la cattolicissima Spagna. Tuttavia il suo intervento è marginale e non eviterà la disfatta dell'Austria, il cui potere sul Sacro romano impero rimane solo nominale, e della Spagna, che perde lo status di potenza mondiale.

Alla metà del XVII secolo, l'impero bizantino controlla la maggior parte dei commerci verso l'Oriente, con l'impero ottomano che agonizza in silenzio. Giovanni Costantino I muore nel 1652 e gli succede Teodoro I di Asburgo-Grecia, il cui trono è reclamato dal fratello Giovanni. Si scatena una guerra civile che culmina nel 1656 con la presa di Atene, la roccaforte di Giovanni III. Il basileus Teodoro approfitta della decadenza turca e dichiara guerra agli Ottomani. Già nel settembre 1657 è conquistata Bursa, la capitale. Di lì a poco i soldati ellenici dilagano in Anatolia, costringendo il sultano Mehmed IV alla resa incondizionata nell'aprile 1659. L'intero impero ottomano passa così in mano bizantina. Teodoro è accolto trionfalmente a Costantinopoli e può affermare di essere la potenza egemone nel Mediterraneo. Con l'editto di Atene del 1662 l'islam affianca il cristianesimo greco-ortodosso in qualità di religione di Stato.